domenica 25 aprile 2010

Gli avvenimenti che portarono allo scioglimento

delle

BRIGATE GIALLOBLU

La partita che segnò l’inizio del periodo più difficile della storia delle Brigate fu quella giocata a Brescia il 21 dicembre 1986. Nella settimana che precedette l’incontro, gli Ultras bresciani dispensarono nella loro città e nelle località lacustri, volantini che invitavano tutti a “spaccare le ossa ai veronesi”. Il clima per questo strano derby si prospettava infuocato. Nella città lombarda arrivarono circa 5000 tifosi gialloblu. Tutti sapevano che l’appuntamento per la partenza in treno era fissata per le 10.30 in stazione. In realtà circa 2000 ragazzi a quell’ora erano già a Brescia. Il tentativo di giungere in città indisturbati riuscì pienamente. Ad attendere le Brigate al loro arrivo a Brescia non c’era nessuno. La stazione venne messa a soqquadro. Persino le cabine telefoniche vennero sradicate e portate a spasso per alcune decine di metri dal corteo devastatore. Lungo la strada che portava allo stadio (circa 8 km) la furia dei “tifosi” armati di martelli e mazze, si abbatté su centinaia di auto e vetrine dei negozi.

Anche il sindaco di Verona, Gabriele Sboarina, la cui auto fu colpita da sassi, fu coinvolto negli incidenti terminati solo nel tardo pomeriggio.Per intere settimane a Verona non si parlò d'altro, anche perché nella trasferta di Torino contro la Juventus accaddero ulteriri incudenti. Nel frattempo la Polizia iniziò un'operazione di infiltraggio e schedatura dei tifosi. Accadde così che il 1° febbraio 1987, durante la notte precedente l'incontro Milan - Verona, che comunque sarà oggetto di gravissimi incidenti, decine di abitazioni vennero perquisite ed altrettanti tifosi vennero portati in questura. Dopo un lungo periodo di indagini, pedinamenti, intercettazioni telefoniche per 12 di essi fu emesso un mandato d'arresto, con l'accusa gravissima di associazione per delinquere. Per la prima volta in Italia un gruppo di tifosi venne considerato fuorilegge.



Nessun commento:

Posta un commento